Ecofondamentalista. Riflessioni di un neo-contadino
Premesse introduttive
Politica, economia, sociaetà...
Energia vitale e vita relazionale
Consapevolezza e pratica della realtà
Opere. autori, correnti di pensiero
Dizionario ecofondamentalista
Glossario
Blog
Forum e Links
Home page


Send e-mail
CIVILTA'

“La gente crede indubbiamente che le attività culturali, come dedicarsi all'arte o alla letteratura o farsi assorbire dallo sport, offrano uno splendido scopo alla vita. E' parere comune che la carriera accademica, nella quale si offre l'intera propria esistenza per i progressi della civiltà, sia un lavoro prezioso.
Eppure, strettamente parlando, anche attività come queste, che sembrano lavori di grande valore, sono lontane dal vero sentiero dell'uomo e sono solo divertimenti. Per metterla in modo ancora più radicale, non sono altro che diversioni per distrarre l'uomo dalla sua noia, giacché ha perso di vista cos'è una vita umana di reale valore.
La vera cultura esiste dentro ognuno di noi. Non è un “uccellino azzurro della felicità” che si può cercare e acchiappare fuori di sé.
La gente tende a pensare che le attività culturali siano un mezzo utile per la formazione del carattere e che l'avanzamento della civiltà sia un barometro della felicità, ma un mezzo resta sempre e solo un mezzo. La gente non si perfeziona e la felicità non è incrementata dall'avanzamento della civiltà. La civiltà moderna è un uccellino azzurro senza un cuore.
In nome della “professione”, la gente viene divisa e uccisa. Anche gli sport e l'arte drammatica sono diventate professioni e gli spettatori cercano di non far caso al tempo che gli è rubato.
Nell'arte drammatica non c'è alcun valore. Le persone di valore e la natura diventano solo un dramma o immagini. Attualmente i divertimenti, che fanno passare il tempo in un vuoto senza valori, sono diventati una grande industria. Il fatto che la gente resti assorbita in attività del tempo libero è la prova di quanto sia stanca del proprio lavoro e fino a che punto ha perso del tempo che valeva la pena vivere.
Sullo stesso principio si basa la contraddizione secondo la quale, nella misura in cui un paese si impegna ad assicurare una vita abbondante e pacifica alla propria gente con la ricchezza nazionale e la forza militare, la gente del paese soffrirà di un senso di povertà e vedrà aumentare il proprio disagio e la paura.
Nella misura in cui si cerca l'abbondanza e la pace fuori di sé, la si perderà. L'abbondanza è una carota che penzola davanti al muso di un cavallo.
Viviamo una volta sola e c'è solo un tempo. Il tempo diviso in tempo di studio, tempo di lavoro e tempo di gioco, che è usato da noi stessi e da altri, e diventa un sacrificio, non è più tempo vero. E' tempo umano fabbricato e non possiamo recuperare il tempo perduto.”


Masanobu Fukuoka

da “La rivoluzione di Dio, della natura e dell'uomo” (Quaderni d'Ontignano - LEF)
< torna